Le opere di Letizia Malpassi ci parlano del suo amore per la vita, un amore che Letizia esprime attraverso il gioco affascinante dell’arte. E così Letizia con le sue opere ci parla dei suoi progetti, dei suoi sogni, delle sue illusioni, dei suoi luoghi immaginari e al tempo stesso quanto mai reali, lontani e presenti. E anche lo stile compositivo è molto personale e interessante riflettendo e amalgamando le esperienze e gli stili artistici, dando vita ad un’estetica originale e a volte incantata.
Spesso i dipinti si legano a suggestioni, visioni ed estetiche dell’oriente che l’artista porta nel suo mondo e nella sua pittura confermandoci ancora come tra sogno e realtà, tra contingenze e utopie, tra sofferenze e speranze non vi è una divisione netta come del resto tra i vari stili e tecniche pittoriche che Letizia utilizza con maestria e originalità. Lo stile della Malpassi spesso allude ad elementi di grafica pubblicitaria per poi aprirsi alla pittura decorativa e astratta, al simbolismo e ad un realismo fantasioso, al disegno artistico con i pastelli e con la sanguigna, per realizzare in una dimensione concreta e utopica immagini sognanti e quotidiane, a volte legate a simboli e astrazioni e a volte tragicamente immanenti, rappresentando così la società con la sua umanità, i suoi sogni, il suo impegno, le sue sofferenze, le sue violenze, le sue contraddizioni e le sue speranze. E quando il reale diviene molto tragico, l’artista con un segno pittorico attraente e fantasioso che richiama il fumetto artistico, trasfigura gli aspetti più angoscianti della vita creando 'alter ego', 'doppi', che sanno indicare una nuova via dando speranza e nuove motivazioni.
L’artista è spesso ispirata anche da un forte sentimento religioso che oltre a spingerla ad una ricerca che è anche spirituale, talvolta la conduce anche a dipingere figure religiose, madonne con Gesù bambino, madonne stilizzate e dai colori tenui, senza tempo, che di volta in volta richiamano l’iconografia di varie parti del mondo, Europa, America latina, Oriente, ecc., evidenziando come queste e numerose altre icone ed influssi culturali siano presenti nel suo sentimento e nel suo immaginario. I quadri “astratti” di Letizia a volte vogliono rappresentare il caos multiforme che si muove nella società, un caos che è anche interiore e che però anche se disorientante e inquietante o doloroso talvolta prelude ad una nuova armonia, ad una nuova prospettiva, mai definitiva. E quelle che l’artista definisce “innovazioni della natura morta” raffigurano il frutto aperto e sbucciato e a volte la moltiplicazione delle foglie o delle forme del frutto, forme più piccole, usurate dal tempo e dall’esperienza; e come per l’esistenza di molte persone sono periodi di vita passati, logorati, frammenti di personalità che attendono una nuova ricomposizione e un nuovo senso pur mantenendo un legame col passato. Ma la pittrice pensa che l’uomo, pur con le sue inquietudini, le sue gioie e i suoi drammi, non sia un essere isolato ma in qualche modo in parte unito ad altre persone e alla natura anche di altri luoghi e di altri tempi. E nei suoi quadri spesso compaiono persone di diverse culture e luoghi che indicano una comune umanità ed inconscio collettivo.